La fiducia come filosofia di vita | Diario di una mamma

Costipiamo in un angolo l’orgoglio di madre e l’autocompiacimento, per aver scelto il meglio che una scuola di teatro per ragazzi in Basilicata offra…

Mentre rientro a casa, dopo la lezione aperta, E. disquisisce col fratello sulle improvvisazioni, poi chiede a entrambi quali battute ci abbiano divertito maggiormente…

Eppure, mentre parliamo, non riesco a togliermi dalla testa certe sue espressioni colte in quelle due ore, i suoi sguardi spesso rivolti a me e che a un certo punto ho evitato…

Vorrei immensamente che E. si sentisse completamente libero di manifestare se stesso durante l’attività teatrale, sciolto dall’obbligo di conformismo che un genitore tende, inevitabilmente, a imporre nelle azioni quotidiane e, soprattutto, libero di aprirsi ,mostrarsi agli altri con fiducia, allegria, sfacciataggine…

Forse dovrebbe sentirsi amato così, con un bel moto perpetuo di questi sentimenti, per riuscirci.

Quando i maestri ci hanno coinvolto nel gioco a coppie “occhi chiusi/occhi aperti” (praticamente un adulto e un ragazzo di fronte, distanziati, l’uno pronto a ricevere l’altro che avanza alla cieca) lì per lì ne ho colto solo l’aspetto scanzonato e… anche un poco imbarazzante!

Ma ancora adesso avverto lo sbandamento spaziale ed emozionale, nell’attimo stesso in cui tutto è diventato buio… Non mi ha rassicurato che ci fosse E. di fronte a me, pronto ad accogliermi… Ho sorriso ma temendo di sbagliare, di andare fuori traiettoria, di apparire ridicola, di deluderlo e… anche di “non far bene l’esercizio!”

Adesso comprendo cosa mi volessero dire gli occhi di E. quando continuava a fissarmi: “Ti sto piacendo? Perché  mi guardi? Perché non mi guardi? Sto facendo bene? Voglio fare così, ok?”.

Il principio della fiducia, che i maestri ci hanno decantato prima dell’inizi0 della lezione, mi si è palesato in tutta la sua crudele verità…

Vale nel teatro, vale nella vita, vale in famiglia: fiducia è accoglienza, è disponibilità, apertura, prova, autenticità.

Caro adorato figlio, perdonami. Non sono affatto brava nell’accompagnarti alla scoperta di questa filosofia di vita…La FIDUCIA.

Ma spero davvero che durante le due ore settimanali del corso tu ti senta libero di esplorarla questa strada, di sperimentarla come tu sei, senza filtri o guide limitanti.

E’ una grande occasione.

Grazie Vania, grazie Donatella, grazie Gino.

Rosaria