Scopri gli artisti di Silent City: Andrea Ciommiento

Il processo che porterà alla realizzazione di Silent City sarà lungo e complesso e sarà portato avanti da una squadra di artisti che lavoreranno per il progetto. Abbiamo deciso di presentarveli facendo loro delle domande che riguardano il loro lavoro e quello che faranno con noi, così capirete perché li abbiamo scelti
Siamo molto orgogliose del nostro team di artisti!

A un giorno dall’inizio dai primi laboratori per la creazione della nostra Opera che andrà in scena per Matera 2019, vi presentiamo  il drammaturgo Andrea Ciommiento , che ci guiderà in questa cinque giorni di eventi, dal 7 all’11 aprile. Vi ricordiamo che potete partecipare ai nostri laboratori scrivendoci una mail a info@silentcity.eu. Continuate a seguirci sui nostri canali!
1) Cosa sognavi di fare da bambino e dove immaginavi avresti vissuto?
Da bambino sognavo di poter salvare gli Altri dal pericolo, come alcuni supereroi d’infanzia.
2) Cosa fai oggi e dove vivi oggi?
Oggi mi occupo di rigenerazione artistica e inclusione sociale. Vivo a Torino.
3) Proviamo a far immaginare quest’Opera che ancora non esiste…
In quest’Opera gli eroi scelgono di non essere più soli nel loro trionfo. Così un “coro” potrà essere protagonista di questa storia?
4) Se diciamo Opera cosa ti viene in mente?
Quando penso all’Opera penso alla capacità di raccontare storie elementari; storie capaci di essere comprese da tutti.
5) E se diciamo Silenzio?
Il Silenzio è uno spazio vuoto.
È lo sguardo muto di un testimone.
L’amore impossibile degli amanti.
6) E se diciamo Città?
La Città è una palestra di convivenza tra le persone. È il “teatro del mondo reale” dove le comunità locali possono trovare uno spazio pubblico di espressione. Scrittori come Perec ribaltano lo sguardo sulla città descrivendo i luoghi come ricordi di una propria esperienza personale. Altri come Calvino ne ricercano le radici, accostando le città ai
nostri sogni, costruite su desideri e paure.
Le città sono quello che Peter Szondi suggerisce: “Chi racconta la propria città dovrebbe intraprendere un viaggio nel tempo anziché nello spazio. Guardare la città con uno sguardo straniero, con lo sguardo del bambino che più non siamo, con lo sguardo del bambino a cui la città ancora non era amica.”
7) Sarai uno degli artisti che guiderà le comunità in questo lungo processo di creazione
collettiva di un’Opera lirica. Usiamo e useremo spesso queste espressioni: arte partecipata, arte di comunità, cosa significano per te?
L’arte di comunità porta con sé enormi vantaggi, offre la possibilità di dare voce a chi per secoli è rimasto seduto a guardare gli artisti: il Pubblico. L’Ottocento è stato il secolo degli attori, quello del Novecento dei registi e il nostro sarà quello degli Spettatori. Questa è arte di comunità, comunque arricchita dalla poetica degli artisti.
8) Quando, secondo te, l’arte riesce davvero a cambiare le cose?
Le arti possono cambiare le cose solo quando si fanno porta d’ingresso sul mondo. Il cambiamento può avvenire solo grazie ad esperienze artistiche che non si alimentano solo di arte. Oggi i luoghi più interessanti sono quelli dove si coltivano storie irripetibili e singolari: luoghi sociali di convivenza dove le persone sono capaci di incontrarsi, riunirsi e ascoltare insieme storie comuni.