La pedagogia teatrale

Cos’è e perché è importante nel percorso di formazione dei bambini.

Quando si pensa al mondo dell’infanzia, il ‘fare teatro’ è quasi sempre associato alla recita scolastica. Molti, infatti, sono i genitori che quando ci contattano giustamente ci chiedono: “ma il corso in cosa consiste esattamente?”. E infatti, mentre da un lato immaginano perfettamente che i propri figli a fine percorso saliranno su un palco con uno spettacolo tutto loro, dall’altro non hanno minimamente idea rispetto a cosa praticamente si fa in una scuola di teatro nell’arco di un intero anno.

A noi fa sempre molto piacere quando i genitori ci rivolgono questa domanda, perché abbiamo la possibilità di spiegare loro che il ‘fare teatro‘ è un’attività pedagogica a tutti gli effetti, prima ancora che artistica. E infatti, quel ‘teatro’ che in vari contesti (formativi o ricreativi) è finalizzato esclusivamente “alla recita” – saltando a pie’ pari un lavoro propedeutico sulle singole persone e sul gruppo nel suo insieme – non solo è inutile, ma in alcuni casi sbagliato, controproducente, se non addirittura frustrante. Questo modo di ‘fare teatro’, che si limita cioè a curare una messa in scena (quindi a trovare e adattare un copione; assegnare le parti ai bambini e dare indicazioni su come pronunciare le battute) è finalizzato solo a servire un prodotto preconfezionato che non produce reali cambiamenti nella sfera psicologica ed emotiva del bambino.

Per quanto la pedagogia (che è una scienza) e il teatro (che è un’arte) possano sembrare non conciliabili, in realtà si fondono l’una nell’altro e sanno dialogare perfettamente fra loro, in quanto le metodologie teatrali sviluppatesi da Stanislavskij in poi – ovvero gli innumerevoli esercizi che servono a sviluppare le capacità espressive dell’attore – hanno un valore fortemente formativo perché di fatto favoriscono lo sviluppo della persona nella sua interezza, sia essa bambino, ragazzo o adulto.

Il Teatro è infatti in grado di toccare tutte le sfere di apprendimento possibili:

  • tocca la sfera fisica perché il Teatro è movimento, stimolazione dei cinque sensi, presa di coscienza del proprio corpo, della propria postura, dello spazio;
  • tocca la sfera cognitiva perché il Teatro è curiosità, scoperta, esplorazione, deduzione, immaginazione, linguaggio;
  • tocca la sfera emotivo-affettiva perché il teatro è ascolto, comprensione, fiducia, autonomia, sicurezza;
  • infine, tocca la sfera sociale perché il teatro è contatto con gli altri quindi relazione, partecipazione, confronto, integrazione, cooperazione, rispetto ed accettazione degli altri, rispetto di regole collettive.

Da educatori teatrali non possiamo quindi che augurarci che il Teatro – così come auspicato e consigliato anche da pedagogisti e psicologi – accompagni il più possibile il percorso di crescita di un bambino così da favorire una crescita armoniosa di corpo e mente, oltre che migliorare l’apprendimento scolastico e aiutare i bambini con difficoltà.


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