Diario di una maestra: L’ultimo atto di un anno insieme

Siamo a maggio e lo spettacolo di fine anno è ormai vicino per tutti i nostri gruppi di allievi-attori.

La ricerca dei costumi e la scelta delle musiche sono argomenti ormai centrali delle telefonate tra noi insegnanti.
Vogliamo che tutto sia perfetto, che tutto sia pensato nei minimi dettagli dal disegno luci alle locandine, proprio come se stessimo portando in scena degli spettacoli di compagnia.

Questo è il momento in cui l’atmosfera in sala prove si fa intensa.
Il quadrante dell’orologio scandisce le scene in sala prove: imbastire il tutto, dare indicazioni di regia, riprovare, riprovare, riprovare e poi dedicarsi con minuzia ai dettagli, alle più piccole espressioni del viso, del corpo e della voce.

Chiediamo un grande impegno ai nostri bimbi e ragazzi e alle loro famiglie rinsaldando ancora una volta quel rapporto di fiducia reciproca senza il quale nulla si potrebbe realizzare.
Siamo esigenti, è vero, ma non per una mera messa in scena “impeccabile” fine a sé stessa ma perché crediamo che lo spettacolo e le sue prove siano un vero e proprio atto di responsabilizzazione dei ragazzi, la punta dell’iceberg di un percorso educativo e formativo che ha il suo scopo ultimo nel lavoro finale sì, ma non tanto, o almeno non esclusivamente, nel suo senso artistico quanto in quello sociale e relazionale.
È durante le prove dello spettacolo che i ragazzi mettono in atto tutto quanto è stato sperimentato durante un anno di laboratorio: affidarsi all’altro e avere la fiducia dell’altro, realizzare qualcosa insieme sentendosi parte di un tutto, lavorare sui propri punti di forza e sfidare le proprie debolezze, giocare con il teatro ma con grande serietà e impegno.

Le prove degli spettacoli aprono una danza fatta di studio, disciplina e creazione, un rimbalzo continuo di tecniche apprese ed espressività liberatrice. E la bellezza di uno spettacolo emerge solo se si è lavorato bene durante l’anno con il gruppo.

E spero che anche questo anno la magia dello stare insieme sia la protagonista della nostra rassegna.
E spero che quando si chiuderà il sipario quello che rimarrà ai ragazzi è la consapevolezza che credendo in quello che si fa e in sé stessi si può provare a realizzare qualsiasi cosa.