Get Close To Opera – Il progetto

Il nostro pubblico più affezionato, che ci segue anche sui nostri canali social, nell’ultimo mese ci ha visto viaggiare parecchio: Svezia, Belgio, Danimarca…
Tutti viaggi affascinanti.
Tutti viaggi di scoperta, di conoscenza, di apertura e di lavoro.
Per i prossimi anni, infatti, la nostra compagnia teatrale sarà impegnata in diversi progetti dal respiro europeo: uno di questi è “Get Close to Opera”.

Quando abbiamo cominciato a pensare a Get Close to Opera, per noi era chiaro il desiderio di voler valorizzare, ampliare e potenziare il metodo e la ricerca che avevamo sviluppato in un contesto come il nostro – in assenza di Teatri d’Opera, di una tradizione e di pubblico.
Ci chiedevamo se questo metodo, adattato e migliorato, potesse essere utile anche in altri contesti o per le sfide legate ai bisogni dei migranti e dei rifugiati.
Pare proprio di sì, perché dopo il lavoro durato due anni con Materahub – azienda che si occupa di sostenere l’internazionalizzazione delle industrie culturali e creative – abbiamo vinto una call molto competitiva.

E ora eccoci qui.

Get Close to Opera è un progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea, il cui obiettivo è quello di sviluppare un programma educativo, inclusivo e artistico basato sulla Teoria delle Intelligenze Multiple (MIT) e sul repertorio dell’Opera, allo scopo di promuovere l’integrazione linguistica e culturale dei migranti in Europa.

Sembra complicato da leggere così, tutto d’un fiato. Ma tutto questo non ci spaventa anzi ci entusiasma.

Il progetto è sicuramente articolato e multiforme, soprattutto perché coinvolgerà professionisti, metodologie, comunità, luoghi molto diversi tra loro.
Svilupperemo una nuova applicazione della Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner, combinandola con il repertorio dell’Opera, con l’arte e con la creatività.
Sperimenteremo questa nuova metodologia entrando nei dipartimenti educativi dei Teatri d’Opera, allo scopo di produrre programmi educational, artistici e interculturali, che possano sostenere l’integrazione dei migranti all’interno della comunità europea.
Condivideremo le nostre esperienze e i nostri strumenti educativi su una piattaforma online dedicata a tutti coloro che vorranno a loro volta sperimentare e sviluppare ulteriormente il nostro metodo: professionisti che lavorano nei dipartimenti educativi dei Teatri d’Opera ma anche artisti (musicisti, cantanti, danzatori, attori, ecc.) coinvolti in programmi educativi, o ancora mediatori culturali e professionisti che lavorano per l’integrazione dei migranti e più in generale educatori interessati all’utilizzo di metodologie di apprendimento non formali.

L’enorme potenziale non solo artistico ma anche educativo che da sempre vediamo nei valori che l’Opera porta con sé, è uno dei punti fondamentali per lo sviluppo della metodologia.
Da sempre, infatti, crediamo che l’Opera, in quanto esperienza coinvolgente, immersiva, caratterizzata da linguaggi artistici differenti, possa essere un luogo e un momento di crescita e confronto per le comunità locali, comprese tutte quelle persone che ne fanno parte da poco o da pochissimo, come i migranti e i rifugiati.
Faremo, infatti, di questo progetto anche un progetto di audience development, un progetto che possa quindi ridurre le distanze tra la comunità e i Teatri d’Opera provando a ridefinire questi ultimi anche come spazi di innovazione sociale, come luoghi di inclusione, di scambi interculturali e di apprendimento.

In questo progetto naturalmente non saremo soli. I nostri compagni di avventura saranno Materahub (capofila),  il network RESEO, l’European Network of Migrant Women (entrambi con sede in Belgio), la compagnia di Teatro d’Opera Opera Circus (UK), il campus ESART (Spagna) e l’Università di Patras (Grecia).

Se siamo riusciti a incuriosirvi e ad appassionarvi, continuate a seguirci sui nostri canali social oppure seguendo l’hashtag #getclosetopera.
Se desiderate ricevere maggiori informazioni sul progetto scriveteci pure a info@getclosetoopera.eu.