Chi è di scena: il viaggio.

La scelta di intitolare una rassegna teatrale ‘Chi è di scena?’ accoglie proprio una domanda specifica; e quindi non è solo il richiamo che si rincorre nei corridoi e nei camerini al momento di sollevare il sipario e accendere le luci sul palco, ma è la domanda che ogni anno, per l’intero anno accademico, ripetiamo ai nostri ragazzi. Perché quando a Ottobre La Scuola sull’Albero riapre, la richiesta che le maestre pongono a tutti gli allievi è di “essere di scena”.

Il verbo ‘essere’ pervade le lezioni di un anno, allo stesso modo delle parole ‘memoria’, ‘disciplina’, ‘concentrazione’, ‘gruppo’, ‘copione’. Dai grandi ai piccoli, il metodo che La Scuola sull’Albero utilizza e cuce addosso ai propri allievi parte sempre dalle personalità per guardarne l’intero spettro delle espressioni e svilupparle tutte, anche la meno visibile.

Il pay-off della Scuola sull’Albero – “il bello del talento è scoprire di averlo” – non mente, poiché il viaggio verso lo spettacolo finale non consacra un talento, ma una scoperta. E ognuno ha la sua, ancorata a una battuta, a un personaggio o a un pomeriggio di pioggia passato a lezione.

E dal momento in cui il copione entra in sala prove, tra maestra e allievo viene ad abitare una terza persona, che è il personaggio. Come troveranno il modo di andare d’accordo questi gruppi che si muovono in fila per tre col resto di mille? Riducendosi a uno!

Esserci, quindi, mettendo dentro la scena se stessi più tutto il resto: i compagni di corso, un anno di vita, le tecniche apprese, le parole scritte e poi dette e interagite, le emozioni che ogni scrittura teatrale porta con sé fin dalla primissima prova. E dunque provare in funzione dei cinque sensi – anche i sensi altrui – per non perdere nemmeno una sensazione del momento in cui la scena sarà viva.

Poi, in fondo a tutte queste riflessioni, ci sono le differenze d’età, paesi da esplorare e da portare in scena – anch’essi – con gli spettacoli. Perché se è vero che piccoli e anche piccolissimi affrontano il palco prolungando un gioco serissimo, prediligendo opere brillanti che siano spesso costruite su un multilinguaggio in grado di essere assunto sia dai bambini che dagli adulti, gli adolescenti sono chiamati a lavorare con i propri egoismi e i loro rapporti con il gruppo per dare vita a un testo che gli attori sentono subito come ricco di spunti da approfondire nell’ottica del passaggio tra età.
E poi gli adulti, certo, che si trasformano in elastici tra le opere immortali e le riletture, provano chiavi e serrature, tendendosi fino a lasciarsi camminare.
Non c’è un metodo univoco, dunque, ma tutto scorre verso la rassegna finale mantenendo una linea pratica, ma cogliendo sempre le opportunità di deviare, quando se ne presenta un motivo buono.

Il 9 giugno il viaggio finale avrà inizio a Potenza, presso il teatro “F. Stabile”, dove i piccoli del corso di Potenza porteranno sul palco ‘Ladri di scena’, narrazione del teatro nel teatro attraverso gli occhi dei bambini; si prosegue il 10 giugno con ‘Non ce ne voglia Shakespeare’, drammaturgia liberamente ispirata ad Amleto, che prende di petto, di pancia e di intelletto una delle più grandi opere mai scritte con gli adulti del corso avanzato di Potenza; ci sposteremo poi a Melfi, dove il 12 giugno andrà in scena ‘Sognare in grande’, passeggiata onirica e intraprendente nei sogni degli attori piccolissimi del corso di teatro 6 anni; il 15 giugno toccherà a ‘Mistero al Museo’, in cui gli allievi del corso di teatro 8-10 anni animeranno le più grandi opere della pittura mondiale nella cornice (è proprio il caso dirlo!) di un giallo ambientato in una galleria d’arte; il 21 giugno sarà il turno degli adolescenti con ‘Cronache da un condominio’, testo brillante e multisfaccettato in cui gli abitanti di un affollato condominio incrociano le proprie storie davanti a un citofono. E infine, a chiudere il viaggio il 24 giugno gli allievi-attori del corso di teatro avanzato di Melfi con ‘Finchè Shakespeare non ci separi’, uno psyco-thriller costruito dentro e intorno all’opera “Romeo e Giulietta”.

Valigie (dell’attore) in mano e si parte. Un mese intero di teatro è già iniziato.