L’apprendimento cooperativo nella scoperta della lingua inglese

Fare un corso di inglese con modalità non formali, ovvero  scardinando quelle che sono le regole base della didattica scolastica italiana, si sa, può creare una certa dose di curiosità ma anche di scetticismo. Molte sono le mamme che mi chiedono quale sia la motivazione alla base della buona riuscita del progetto, ed una tra le risposte cardine è quella che chiama in causa l’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning).

Apprendere in gruppo porta non solo i piccoli discenti a sentirsi maggiormente coinvolti nel processo di apprendimento, ma consente anche di centrare l’insegnamento proprio sullo studente che interagisce con gli altri studenti. Questo è un processo dinamico che coinvolge non solo la mente ma anche il corpo e quelle che sono le principali abilità sociali che caratterizzano i rapporti umani, in età infantile imprescindibili ai fini dell’apprendimento. Il vantaggio è che si assicura una partecipazione attiva:  tutti sono protetti ed esposti nel piccolo gruppo, non c’è nessun giudice, e nemmeno una valutazione finale, tutti sono invitati a sperimentare e lanciarsi con parole e suoni poco familiari perché è tra di loro che lo fanno e rientra nel gioco. L’assenza di elementi che richiamano la scuola serve ancor di più a farli immedesimare nella situazione giocosa invitandoli a sentirsi liberi di esprimersi.

L’intento è quello  di creare un’ interdipendenza positiva perché i piccoli studenti lavorino insieme, e, soprattutto con i bambini , tanti sono i fattori chiamati in causa con cui bisogna confrontarsi. COOPERARE significa lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, nel nostro caso imparare la lingua inglese. L’apprendimento cooperativo è infatti quel  metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme, per migliorare reciprocamente il loro apprendimento. In questo contesto, la responsabilità comune è anche la responsabilità personale di ogni membro del gruppo. In questo modo si garantiscono risultati migliori: memorizzazione migliore e più lunga; maggiore motivazione;  maggiore applicazione all’ esercizio; coinvolgimento di tutti gli alunni a prescindere dalla loro età e dal loro livello di conoscenza dell’inglese.

Al centro dell’apprendimento cooperativo vi è come obiettivo la capacità del bambino di comunicare ed imparare ad usare la lingua nella vita quotidiana. Invece di guardare le figure sui libri durante la lezione qui impariamo a compiere noi stessi le azioni e ad accompagnarle ad adeguate espressioni in lingua straniera. Le arti performative e visive  sono pienamente integrate in un programma che cerca di sviluppare quindi la competenza comunicativa del bambino in lingua straniera. La lingua così appresa rimarrà più a lungo nella memoria perché si acquisisce attraverso l’esperienza e la scoperta, ed si prova ad usarla in diverse situazioni. Una lingua straniera è uno strumento di comunicazione orale e scritta che si impara esercitandosi nell’ascoltare, parlare e FARE, specialmente in età infantile.

Al centro dell’attenzione vi sempre il bambino come persona: Imparare l’inglese è solo uno dei tasselli che rientra nel percorso globale di educazione del bambino, ed è per questo importante non dimenticare mai che ogni singolo compito linguistico deve prima di tutto stimolarne la curiosità ed infine aiutarlo a sviluppare la capacità di esprimere i propri sentimenti e pensieri.